Quando ero piccola, la mia madrina, delegata da mia madre nel seguirmi in tutte quelle attivitร extrascolastiche che avrebbero dovuto aiutarmi nella crescita e nello sviluppo, mi iscrisse ad un corso di nuoto. โSaper nuotareโ รจ fondamentale, ha sempre sostenuto lei che, di origini sarde, รจ cresciuta a pane, mare e fantasia.
Il mio istruttore di nuoto si chiamava Marcello. Un uomo piccolo di statura, ma tutto dโun pezzo. Con lui imparai a stare a galla e, in men che non si dica, a fare le gare. Sebbene in poco tempo avevo iniziato con disinvoltura a fare tutti e quattro gli stili e volevo fare danza classica, a causa del mio pancino, piuttosto rotondo, mamma e Silvana decisero che era piรน opportuno che continuassi a fare piscina.
Entrai nella squadra agonistica. Nonostante avessi desiderato ballare, per oltre tredici anni lasciai che quello sport mi forgiasse il carattere e desse forma al mio corpo. Ogni pomeriggio, per oltre tre ore al giorno, il mio tempo era scandito dal cronometro, dal ritmo delle mie bracciate, dalle pause tra uno scatto e un altro, tra un esercizio e una prova. Ricordo nitidamente di come, nuotando per lunghe distanze, per combattere la noia e far sรฌ che lโallenamento fosse meno pesante portavo la mia attenzione allโalternanza tra le bracciate e la respirazione. Nuotavo e la mia concentrazione era su quel ritmo: due bracciate โ respirazione โ due bracciate โ respirazione โ tre bracciate – respirazione โ tre bracciate โ respirazioneโฆ oggi potrei dire che tutto questo era molto simile ad una meditazione dinamica.
Quando decisi di lasciare nuoto, poco piรน che unโadolescente, mi iscrissi in palestra. Non volevo perdere il ritmo degli allenamentiโฆ ma, per avere la stessa sensazione di affaticamento, non mi bastava una sola ora di aerobica. Spesso frequentavo 2-3 ore consecutive di attivitร cardio, sala pesiโฆ ma per quanto mi sforzassi ed investissi il mio tempo, il risultato non era lo stesso e cosรฌ decisi di iniziare a correre. Anni dopo comprai un tapis roulant. Ne scelsi uno professionale, perchรฉ sapevo che ne avrei fatto un grande usoโฆ ma, con dispiacere e grande sorpresa, quando iniziai con costanza ad utilizzarlo, il mio corpo, nonostante fosse allenato, iniziรฒ a cedere. Dolori alle caviglie, alle giunture, alla schienaโฆ interrompevano costantemente il ritmo dei miei allenamenti, fin quando, allโennesimo controllo un medico mi disse:
โSai che nella vita ci sono diverse andature? Si puรฒ anche camminare.โ
Fu questa frase che mi diede una scossa.
Oggi continuo a correre. Difficilmente vado in palestra. Ho fatto diversi corsi di danza… da oltre otto anni studio tango argentino. Raramente nuoto.
Adoro programmarmi le giornate, ma mi diverte quando vengono improvvisate. Sono una persona che ha sempre fatto piรน cose contemporaneamente, ma sono fermamente convinta che รจ fondamentale saperne fare una per volta in modo totale. Non amavo la piscina, ma ringrazio profondamente il nuoto per la forma mentis che mi ha lasciato. Non ero dโaccordo con le scelte che gli altri hanno fatto per me quando ero piccola, ma so che cโรจ una fase, quando siamo bambini, durante la quale dobbiamo fidarci e affidarci.
Quello che รจ importante รจ ricordare a noi stessi che, dopo lโadolescenza, in cui facciamo esperienza, arriviamo poi alla fase adulta, quella in cui dobbiamo imparare a scegliere, a fare una sintesi di quello che si รจ appreso, delle esperienze che si sono affrontate. Di ciรฒ che ci piace e di quello che ci fa stare e sentire bene.
Non importa oggi quello che hai dovuto fare in passato, le esperienze che non hai potuto scegliere e che senti di aver subitoโฆ conta quello sai leggere tra le righe, le risorse che hai saputo cogliere, le strategie che hai individuato, gli strumenti che hai acquisito.
Non รจ importante che tu sottolinei il tempo che hai impiegato per arrivare a comprendere alcuni aspetti per te importanti della vitaโฆ non tutti hanno lo stesso ritmo e seguono la stessa andatura.
Sii solo consapevole della tua.
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