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L'”orientamento” ai giorni nostri

Fino a qualche anno fa, quando si parlava di orientamento, immediatamente il collegamento veniva fatto con il contesto scolastico e la complessa scelta che i ragazzi si trovano a dover fare dopo le scuole medie e superiori… ma oggi?

Che senso ha questo termine e cosa significa per ciascuno di noi?

Se andassimo a cercare questo vocabolo sul dizionario, troveremmo come significato, che l’orientamento è la facoltà di riconoscere dove ci si trova e la direzione in cui andare; un modo di essere posto in un sistema di riferimento; un indirizzo, una guida.

Ma qual è l’origine e l’etimologia del termine? Orientamento deriva da oriente, dal latino oriens, dal verbo oriri: sorgere. Il Sole sorge ad Oriente e, nell’antichità, i templi Greci e Romani erano orientati: rivolti verso il punto cardinale del sorgere del sole.

Oggi che non si costruiscono più i templi o gli edifici in genere, orientandoli rispetto al sole, l’orientamento è una posizione all’interno di un sistema di riferimento o, per l’esattezza, la nostra capacità di saper individuare, rispetto ad un contesto, più o meno generale, che posizione occupiamo e dove, in che direzione, ci stiamo muovendo.

E quando tutto questo non ci è chiaro? Vuol dire che ci siamo persi; che dobbiamo nuovamente lavorare sul nostro orientamento.

Un tempo, non tanto lontano da quello che stiamo vivendo, la vita di ciascuno di noi era scandita da delle fasi più o meno fisse: ci si formava fino ai 25 anni, si entrava nel mondo del lavoro e si faceva carriera fino ai 60 anni circa, si usciva dal mondo del lavoro e si diventava “pensionati”.

Oggi, con i nuovi ritmi e una società sempre più dinamica e veloce, con il cambiamento epocale che stiamo vivendo, compresa la rivoluzione in campo pensionistico, la vita di ognuno di noi, da lineare è diventata circolare: ci si forma, si entra nel mondo del lavoro, si esce dal mondo del lavoro, ci si forma nuovamente, si entra in un nuovo contesto lavorativo… ecc… ecc… Statisticamente sembra addirittura che, le nuove generazioni, debbano prepararsi a vivere tra i quattro e i cinque cambiamenti totali della loro vita. Cosa intendo con cambiamenti totali? Che oggi, chi lavora o sta per entrare nel mondo del lavoro, dovrà essere pronto ad affrontare almeno quattro passaggi importanti durante i quali rivoluzionerà il suo intero sistema di riferimento: non solo cambierà azienda o lavoro, ma, con molta probabilità settore, ambito, professione.

Come prepararsi a questi passaggi?

C’è un modo per prepararsi? …oppure dobbiamo lasciare che l’ansia e la preoccupazione ci divorino? Se ci perdessimo nel bel mezzo di una città, probabilmente oggi useremmo tutti quanti il navigatore del cellulare, ma se invece il nostro smarrimento fosse più profondo, intimo e personale? Cosa potremmo fare?

Tu ci hai mai pensato?

Quando la sensazione di esserci persi non è risolvibile con la semplice tecnologia, perché non è uno smarrimento in un luogo fisico, ad esserci di grande aiuto, ci sono i valori.

Hai mai dato importanza a questa parola?

I valori sono la cornice di riferimento entro la quale, ognuno di noi, dovrebbe definire i propri progetti e obiettivi. Perché uso il termine dovrebbe? Perché il più delle volte non abbiamo chiaro i nostri valori e dunque brancoliamo nel buio, come se fossimo tanti marinai che navigano nel mare della vita e delle loro emozioni, senza bussola e con un cielo nuvoloso che non consente di vedere le stelle.

Oggi che il mondo è molto meno scandito di un tempo e la nostra quotidianità si svolge in un contesto sempre meno stabile e certo, parlare di orientamento diventa fondamentale, soprattutto per prevenire quei momenti di scoraggiamento e di stallo che tante volte si possono incontrare.

Ma in concreto, cosa dobbiamo fare?

Magari è questa la domanda che ti sta frullando nella testa ora, vero?

Vediamo insieme alcuni punti fondamentali ai giorni nostri:

1. Prendi atto che oggi il nostro procedere non è lineare come un tempo, ma piuttosto assume un andamento circolare, quindi non cercare la stabilità a tutti i costi per poter iniziare ad essere felice e sentirti realizzat*;

2. Individua prima di tutto quali sono i valori per te importanti, i tuoi punti fissi, la tua stella del Nord, dove sorge il tuo sole e dove tramonta; poi definisci i tuoi obiettivi;

3. Tieni a mente la frase emblematica e fondamentale che dice:

“Nulla è per sempre”

e dunque impara ad assecondare il processo, i cambiamenti, le evoluzioni delle situazioni, delle relazioni, dei contesti. In una parola, lavora sulla tua “accettazione”;

4. Non si finisce mai di imparare e dunque: continua costantemente a tenerti aggiornato su quanto riguarda il tuo lavoro, ma anche tutti quei settori e ambiti affini;

5. Individua sempre dei possibili “piani B” così da prevenire situazioni difficili e, allo stesso tempo, accudire le preoccupazioni e le paure legate al futuro, alla precarietà, all’incertezza;

6. Lavora sulla tua crescita personale, non solo sulle tue abilità e competenze. Non dimenticare che noi siamo persone che hanno un corpo, una mente, una parte emozionale e una spirituale. Impegnati per mantenere un equilibrio dinamico, ma costante tra ognuna di loro: vai in palestra, lavora, studia, ma pensa anche a divertirti, a stare con la tua famiglia, a fare mindfulness almeno 10 minuti al giorno;

Sii come l’ago della bussola che, in qualunque direzione venga rivolto, indica sempre nuovamente il nord.
(Paramhansa Yogananda)

7. Non devi fare tutto da sol*: essere obiettivi, saper guardare alle nostre situazioni personali dalla giusta prospettiva, anche dopo anni e anni di corsi e di esperienza, non sempre è facile. Chiedi aiuto quando sei in difficoltà. Ciò che è importante non è dire “ho fatto tutto senza l’aiuto di nessuno”, ma “ce l’ho fatta risparmiando quante più energie possibili”. E tra le energie ricordiamo il tempo, le risorse economiche, la fatica;

8. Se non ti piace la tua vita, lavora per trasformarla, ma non fare botte di testa. Sii audace e incosciente quanto basta per iniziare nuovi percorsi, ma non prendere decisioni avventate sulla scia di un’emozione o di un singolo avvenimento. Ricorda che l’entusiasmo ci fa fare più danni della paura e ci vogliono pazienza, determinazione e perseveranza per ottenere risultati continuativi.

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