Dare importanza a quello che solitamente siamo soliti NON fare è una rivoluzione del nostro modo di pensare e dunque, di comunicare, di agire, di vivere. Ci avevi mai pensato?
Fino a qualche anno fa, quando si parlava di orientamento, immediatamente il collegamento veniva fatto con il contesto scolastico e la complessa scelta che i ragazzi si trovano a dover fare dopo le scuole medie e superiori… ma oggi?
Quante volte ti sei trovato a definire un obiettivo importante per la tua vita, la tua soddisfazione personale, professionale e poi... passata la prima ondata di buoni propositi, ti sei arenat*? Come fare ad evitarlo una prossima volta?
Noi siamo ciò che mangiamo e non è solo un modo di dire.
Amo iniziare sempre così i miei incontri di Counseling Gastronomico. Non solo perchè siamo fatti della stessa sostanza fisica di cui ci nutriamo, ma anche e soprattutto, perchè siamo fatti di tutto ciò che ci arriva attraverso il nostro relazionarci con il cibo, con la tavola, con la cucina e con le energie che si muovono intorno a noi e al nostro mangiare. A più livelli.
Sebbene all’apparenza, la domenica ci sembra di stare nel bel mezzo della tranquillità e del relax in realtà, per la maggior parte delle persone, è come se fosse il momento in cui l'ansia dell’inizio della nuova settimana, si iniziasse a far sentire. Potremmo addirittura parlare de "il disagio della domenica".
Sebbene potrei dilungarmi in una risposta piuttosto ampia, mi piace riassumervi il concetto dicendo: avviando un processo di trasformazione dentro e fuori di noi. Vediamo da dove possiamo partire.
Ad ogni età le sue difficoltà. Non credo ci sia mai stato un Natale in cui io non abbia respirato quell’atmosfera fintamente rilassata da parte dei partecipanti. I padroni di casa sentono la responsabilità che tutto vada per il meglio, gli addetti ai fornelli che il menù sia all’altezza: le pietanze di qualità e le porzioni adeguate, le coppie sperano di non aver creato tensioni tra le rispettive famiglie, i bimbi attendono con impazienza i loro regali sperando che Babbo Natale li abbia accontentati… e chi solitamente è immerso nella sua impegnativa routine lavorativa, non vede l’ora di tornare alla normalità: stancante, ma rassicurante al tempo stesso. Dunque che fare?
Chi, lungo il nostro percorso di vita, ci sembra essere realizzato lo definiamo “fortunato”, come se non dipendessero da lui i suoi traguardi e chi, al contrario, coloro ai quali le cose non vanno bene, li riteniamo “sfortunati”. Ma è davvero così? Siamo sicuri che non c’è una piccola corresponsabilità?
Martedì 6 dicembre alle ore 20.30, per prepararci ad accogliere il Natale che sta per arrivare e il passaggio al Nuovo Anno, una Cena Degustazione, un Percorso Teorico Esperienziale all'insegna della sensorialità, del senso di gratitudine e del rinnovamento.